Storia e generalità del pensiero attribuito al movimento della “decrescita” che supera il concetto di sviluppo sostenibile
Critica allo sviluppo sostenibile e decrescita
Oggi piú che mai il concetto di sviluppo sostenibile é fortemente criticato per via non solo della parola stessa che sembra essere un vero e proprio controsenso, ma per quel che di ingannevole racchiude questa teoria: tenendo conto di dati come l’inquinamento comunque cerca di racchiudere l’ambiente nella razionalitá economica.
Uno dei principali critici nei confronti di questa teoria è Serge Latouche appartenente al movimento di pensiero politico “la decrescita”, movimento favorevole alla riduzione controllata, selettiva e volontaria della produzione economica.
La concezione odierna di sistema economico funzionante si basa sulla produzione di bene e sulla massimizzazione del profitto, parlare di decrescita significa parlare di un nuovo sistema economico e un nuovo tipo di societá che differisce dai canoni imposti dalla civiltà occidentale ma che comunque ricerca un rapporto bilanciato tra uomo e natura.
La storia di questa corrente di pensiero affonda le radici nel pensiero di alcuni autori come Tolstoj e Ruskin, ma il primo vero e proprio documento che possiamo attribuire alla corrente di pensiero della critica allo sviluppo è il “Rapporto sui limiti dello sviluppo ” un progetto commissionato dal Club di Roma (associazione no profit di economisti, scienziati e uomini d’affari) ad alcuni ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) a cui chiesero di predisporre un rapporto che indicasse soluzioni pratiche per problemi su scala mondiale. Il Rapporto venne pubblicato nel 1972 e divenne il primo studio importante che evidenziava i pericoli della repentina crescita che il Pianeta stava sperimentando.
Le proposte dei sostenitori della decrescita, con modelli economici e culturali alternativi al consumismo per superare il principio della crescita economica, sono di 2 tipi:
- Proposte individuali: la scelta di stili di vita detti “di semplicitá volontaria“,
- Proposte di sistema: la ricollocazione delle attivitá economiche al fine di ridurre gli sprechi energetici, le disuguaglianze sociali e l’impatto ambientale.
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