Piano d’azione europeo per l’industria dell’auto: flessibilità, innovazione e competitività.
Un nuovo approccio per il settore automobilistico europeo
La Commissione Europea ha presentato un piano d’azione per sostenere l’industria automobilistica, introducendo maggiore flessibilità nel raggiungimento degli obiettivi di emissioni per evitare sanzioni eccessive ai costruttori. La proposta prevede che la conformità venga valutata nel triennio 2025-2027, senza modificare i target di riduzione delle emissioni.
Secondo l’osservatorio Ecco, a gennaio 2025 la quota di mercato delle auto elettriche (BEV) è salita al 16% (+2 punti rispetto al 2024), mentre i veicoli elettrificati hanno raggiunto il 59% di share. Inoltre, la distanza media dei costruttori dal target 2025 si è ridotta da 14 a 10 gCO2/km.
Il piano punta su veicoli intelligenti e connessi, promuovendo lo sviluppo di software defined vehicles e l’uso dell’intelligenza artificiale per la guida autonoma e la gestione delle batterie. L’investimento in batterie di nuova generazione è essenziale per garantire autonomia ed efficienza.
Per favorire l’adozione di auto a zero emissioni, il piano prevede:
- schemi di social leasing per le fasce vulnerabili, finanziati con i fondi ETS 2 (Emission Trading System),
- elettrificazione delle flotte aziendali con incentivi dedicati,
- accelerazione delle infrastrutture di ricarica, con investimenti pubblici e privati per reti intelligenti e bidirezionali,
- maggiore trasparenza sui costi di ricarica per incentivare i consumatori.
Il piano prevede un battery booster package per sviluppare catene del valore europee nella produzione di batterie, con incentivi finanziari per nuove linee di fabbricazione. Si ipotizza un modello simile all’IRA statunitense, includendo anche collaborazioni con aziende extraeuropee.
Sostegno alla riqualificazione dei lavoratori, attraverso fondi europei come ESF+ (European Social Fund Plus) e EGF (European Guarantee Fund) e iniziative come l’Automotive Skills Alliance. Verrà istituito un osservatorio europeo per una transizione giusta per monitorare le tendenze occupazionali e ridurre il rischio di disoccupazione.
Il piano prevede misure per:
- rafforzare l’accesso ai mercati globali;
- proteggere l’industria europea da importazioni sleali (dazi sui veicoli elettrici cinesi);
- incentivare il trasferimento tecnologico e gli investimenti esteri mirati.
Massimiliano Bienati di Ecco sottolinea come il piano confermi la rotta per una mobilità completamente elettrica, con strategie di investimento privato e pubblico per supportare l’industria europea nel percorso verso il 2035, per l’Italia aderire a questo piano senza ritardi è fondamentale per rilanciare il settore.
Fonte: e-gazette.it
Foto principale: Luke Miller su pexels
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