I nuovi incentivi per aumentare il tasso di raccolta
Dispositivi elettronici usati: dove vanno a finire?
La Commissione UE ha formulato una serie di suggerimenti per gli Stati membri al fine di promuovere la restituzione di dispositivi usati come telefoni mobili, tablet, laptop e relativi caricabatterie. Queste proposte mirano ad agevolare il processo di raccolta, riutilizzo, riparazione e ricondizionamento di questi piccoli dispositivi elettronici una volta diventati rifiuti. Virginijus Sinkevičius, Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, afferma che
Nei nostri cassetti si trovano più di 700 milioni di vecchi telefoni, quasi due per ogni abitante dell’UE. Spesso i cittadini trovano difficoltà nel decidere cosa farne. Possiamo rendere più chiare e più semplici le modalità di restituzione, riparazione e riciclaggio di tali prodotti. Le raccomandazioni adottate si concentrano su misure e incentivi efficaci per aumentare il tasso di raccolta dei prodotti elettronici di piccole dimensioni in tutta l’UE, dando loro una seconda vita. Si tratta di una soluzione vantaggiosa per tutti: i cittadini ne possono beneficiare in vari modi, mentre l’economia circolare cresce e noi tutti preserviamo importanti materie prime.
Alcune delle raccomandazioni chiave comprendono l’offerta di incentivi finanziari come sconti, buoni o programmi di restituzione con deposito, nonché l’organizzazione di campagne di sensibilizzazione e il miglioramento della facilità e della visibilità dei punti di raccolta per i dispositivi elettronici. Si suggerisce inoltre di fornire agli utenti buste o etichette prepagate per agevolare la restituzione. Queste indicazioni sono fondamentali per le autorità nazionali nel processo di attuazione della direttiva Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) dell’UE.
Dopo che i Raee lasciano le case degli italiani, un report dettagliato condotto da Altroconsumo e Erion WEEE rivela preoccupanti risultati. Utilizzando dispositivi satellitari, l’indagine “Raee: Chi l’ha visto?” ha tracciato per 6 mesi il percorso di oltre 300 Raee dalla loro origine fino alla destinazione finale. Si è scoperto che in Italia sono poco più di 6 su 10 i Raee, sia di grande sia di piccole dimensioni, seguono il corretto percorso il quale porta ad un impianto accreditato in grado di garantirne il corretto riciclo e con il perdersi di questi rifiuti finiscono per perdersi anche le preziose materie prime critiche che essi contengono al proprio interno.
Per Giorgio Arienti, direttore generale di Erion WEEE, “questa inchiesta evidenzia ancora una volta il cuore del problema: accanto al sistema RAEE italiano, che funziona e porta benefici al Paese, c’è una zona grigia fatta anche di traffici illeciti. Affinché non vengano vanificati gli sforzi dei cittadini e dei soggetti virtuosi che operano nel settore – aggiunge Arienti – è necessario intensificare i controlli lungo tutta la filiera e prevedere sanzioni più dure per chi alimenta questi flussi”.
Le destinazioni anomale includono principalmente Paesi africani come Senegal, Egitto e Marocco, nonché zone residenziali e acciaierie italiane, rappresentando un vero e proprio spreco di risorse.
Pomili Demolizioni Speciali Srl, oltre la gestione dei Veicoli Fuori Uso (VFU), con l’apertura a febbraio 2023 dell’impianto di Rieti-Cittaducale, è autorizzata al trattamento e allo stoccaggio dei seguenti rifiuti:
- Rottamazione di apparecchiature fuori uso (Raee) contenenti sostanze pericolose e loro componenti, come elencate nell’allegato II del D.Lgs. 14 marzo 2014 n. 49 che svolgono unicamente operazioni di stoccaggio (R13) e reimpiego;
- Rottamazione per il recupero, riciclo, reimpiego di apparecchiature fuori uso (Raee) e loro componenti, come elencate nell’allegato II allo stesso D.Lgs. 49/2014, non contenenti sostanze pericolose.
Fonti : e-gazzette.it ; economiacircolare.com
Foto principale: Hal Gatewood su Unsplash
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