Il problema dell’amianto in Italia è ancora lontano dall’essere risolto
Il problema dell’amianto è ancora da risolvere
Nel Fondo italiano per la bonifica dell’amianto ci sono 8 milioni di euro inutilizzati da 7 anni. Il fondo, istituito con l’articolo 56 della legge 221 del 2015, è nato per facilitare la rimozione dell’amianto dagli edifici pubblici. La dotazione complessiva è stata di circa 12 milioni di euro e l’avremmo dovuta utilizzare tra il 2016 e il 2018. Tuttavia, sono trascorsi sette anni dalla scadenza e solo il 30% dei fondi è stato speso.
Sono invece passati trent’anni dall’approvazione della legge del 27 marzo 1992, n. 257 che in Italia ha vietato l’estrazione, l’importazione, la produzione e la commercializzazione di amianto e di prodotti che lo contengono. Ad oggi, però, solo il 25% di quello installato è stato rimosso.
Questi ultimi dati sono emersi dal Rapporto del registro nazionale dei mesoteliomi: dagli oltre 31 mila casi di mesotelioma pleurico (un tumore raro) registrati dal 1993 al 2018, l’80% è riconducibile proprio all’esposizione alle fibre d’amianto.
Ancor più duri poi i numeri dell’Osservatorio nazionale amianto che per il 2020, tenendo conto anche delle altre patologie legate all’esposizione delle fibre, parlano di 7mila decessi solo in Italia. Dati che tuttavia non dovrebbero sorprendere considerando che, ancora oggi, sono almeno 50.744 i solo edifici pubblici censiti con amianto sui tetti.
Gli avvisi attuativi della Legge precedentemente citata, ad esempio, pur dando priorità alle zone sensibili (come scuole, parchi gioco, ospedali, impianti sportivi), hanno portato all’assegnazione di appena 636 progetti di bonifica:
- 1.318.113 euro per 242 interventi nel 2017;
- 853.223 per 140 interventi nel 2019,;
- 417.345 euro per 63 interventi nel 2021;
- 1.188.670 euro per 191 interventi stabiliti dall’ultima graduatoria dello scorso febbraio.
Pomili Demolizioni Speciali Srl, con sede a Monterotondo (Area Metropolitana di Roma Capitale) e regolarmente iscritta all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali nelle categorie 1D, 4D, 5C, 8F, 9D, 10B-C, opera in tutto il territorio nazionale ed è il supporto tecnico-organizzativo e operativo ottimale per affrontare problematiche, sia in ambito civile che industriale, di:
- bonifiche di siti e beni contaminati, dismessi e non,
- rimozione, bonifica e incapsulamento, con prodotti specifici per la rimozione e lo smaltimento, di manufatti contenenti amianto di matrice compatta o friabile,
- confinamento, rivestimento e sopracopertura di manufatti contenenti amianto di matrice compatta o friabile,
- incapsulamento conservativo di manufatti contenenti amianto di matrice compatta o friabile,
- bonifiche di siti, beni e terreni contenenti amianto,
- valutazione del rischio e valutazione dello stato di conservazione delle coperture in cemento amianto secondo il Decreto Direzione Generale sanità n. 13237 del 18/11/2008 con la definizione e la certificazione specifica dell’Indice di degrado (I.D.).
Fonte: Simone Valeri su lindipendente.online
Foto principale: kaboompics su Pixabay
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