Passi avanti per una Carta più ambientalista
La tutela dell’ambiente in Costituzione
Poche settimane fa, mercoledì 9 giugno, il Senato della Repubblica ha compiuto un passo deciso in direzione di una Carta Costituzionale più ambientalista. Ha dato infatti un primo via libera a una legge di riforma che inserisce riferimenti espliciti alla tutela dell’ambiente e allo sviluppo sostenibile “anche nell’interesse delle future generazioni”.
Già nel 2001 si era inserito un riferimento all’ambiente nell’articolo 117, con la riforma del titolo V parte II della Costituzione. L’integrazione aveva assegnato alla competenza dello Stato « la tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali ». L’ambiente era così entrato a far parte della Costituzione, ma non tra i diritti o tra i principi fondamentali promossi dalla Carta.
Invece, l’attuale disegno di legge propone modifiche a due articoli:
- l’articolo 9: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica [33-34]. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione” affinché la tutela ambientale si aggiunga a quella del paesaggio; e
- l’articolo 41: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana” per indicare ambiente e salute quali altri possibili limiti all’attività economica privata, mentre il ruolo di indirizzo e di coordinamento a fini ambientali (oltre che sociali) dell’attività economica pubblica e privata, è affidato espressamente alle leggi.
Il percorso è ancora lungo, dal momento che, come spiega la stessa Carta Costituzionale
“Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.”
Pomili Demolizioni Speciali srl, azienda da 40 anni e 3 generazioni al servizio dell’ambiente, aspetta con fiducia che l’iter legislativo giunga a destinazione. Sarebbe una riforma molto significativa, che di fronte a interessi di produzione e di lavoro rafforzerebbe il valore della tutela ambientale, aprendo così la strada a un nuovo modello di produzione e sviluppo.
Fonte: ilmanifesto.it
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