La mobilità green sempre più nel cuore delle famiglie italiane
Un italiano su 5 che compra un’auto pensa all’ambiente
L’impatto ambientale è diventato un fattore significativo nell’acquisto di un’auto nuova, almeno per il 20% degli italiani. A quanto pare, inquinamento e salute stanno sempre più a cuore alle famiglie italiane. Almeno alle 2.100 famiglie che Donna Moderna ha contattato in un sondaggio dedicato alle azioni green e alla sostenibilità. Per esempio, per quanto riguarda la mobilità urbana:
Un italiano su quattro oggi desidera comprare una macchina ibrida, mentre solo il 4 per cento sta pensando a un’auto a benzina. E il secondo mezzo di trasporto nella lista dei desideri è green e a due ruote: stiamo parlando della bicicletta a pedalata assistita, che vorrebbe comperare il 17% degli intervistati. Seguono l’auto elettrica (15%), la classica bici (12%) e, new entry nei mezzi di trasporto urbani, il monopattino elettrico (9%).
Il sondaggio è stato realizzato da BVA-Doxa in collaborazione con Infovalue. E i dati di vendita confermano che questi desideri espressi poi diventano realtà. Secondo Simone Franzò, Osservatorio Smart mobility report (Politecnico di Milano):
«Tra gennaio e giugno di quest’anno il numero di immatricolazioni delle auto elettriche è raddoppiato rispetto allo stesso periodo del 2019»,
Tuttavia emerge anche in questo sondaggio la difficoltà legata alle infrastrutture di ricarica. Per quanto riguarda le auto ibride, invece, i dati Acea dicono che dai primi sei mesi del 2019 al primo semestre del 2020 si sono vendute 10.000 vetture in più. Fino a qualche mese fa, il rapporto qualità prezzo aveva un peso maggiore rispetto alla sostenibilità ambientale per il 42% degli italiani. Ora invece, forse a causa di qualche consapevolezza in più portata dalla pandemia, questa percentuale è del 32%.
Parlando di sostenibilità in modo non superfciale, emerge anche il problema dello smaltimento delle batterie delle auto verdi. Secondo Simone Franzò.
«I dati dimostrano che la loro produzione e lo smaltimento incidono meno dell’impatto totale della vita di un automezzo con il motore termico. Inoltre, si stanno già sperimentando pratiche di economia circolare: non solo si possono recuperare i materiali di cui sono composte, come litio e cobalto, ma le stesse batterie possono avere una seconda vita perché quando non sono più efficienti per “spingere” un’automobile sono ancora valide per esempio per sostenere l’impianto fotovoltaico di casa».
Pomili Demolizioni Speciali srl ha scelto di percorrere la strada della riduzione dell’impatto ambientale del comparto automobilistico attrezzandosi per la gestione del fine vita dei veicoli elettrici o ibridi e per la gestione ottimale delle batterie di questi veicoli.
Fonte: donnamoderna.com | Foto: Matt Hardy – Pexels
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