L’economia circolare può essere una possibile risposta agli scenari di crisi del post emergenza Covid-19
Economia circolare in Italia, tra presente e futuro
Nell’economia circolare l’Italia è una superpotenza (…) La green economy italiana è una coraggiosa e vincente evoluzione di sistema avviata ‘dal basso’, che si basa su investimenti e produce lavoro, sostiene la coesione delle comunità e si intreccia con il territorio.
Sono parole di Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola. Insieme a Unioncamere, la Fondazione Symbola realizza da 10 anni un rapporto che si chiama GreenItaly. E i dati del report di fine 2019 sono stati molto positivi.
Ne emerge che dal 2015 ad oggi oltre 400mila imprese italiane hanno scelto di credere nella green economy, con un picco di investimenti nel 2019. Inoltre, anche l’occupazione beneficia della crescita in ambito green. I numeri migliori riguardano il 2018, in cui l’occupazione del comparto green ha registrato un più 100 mila unità rispetto all’anno precedente. Secondo il segretario generale di Unioncamere Giuseppe Tripoli,
nei prossimi cinque anni, l’economia circolare e sostenibile offrirà una opportunità di lavoro su cinque sia nel settore privato, sia in quello pubblico. Insomma, la svolta dell’economia italiana verso la sostenibilità e l’ambiente è in pieno svolgimento e l’Italia è in anticipo rispetto alle altre economie europee.
L’Italia, in effetti, tra i paesi europei, in campo ambientale colleziona primati. Pomili Demolizioni Speciali Srl, da sempre al servizio dell’ambiente, è specializzata nella raccolta gestione e smaltimento di rifiuti anche pericolosi, ci rallegriamo per esempio del fatto che il nostro Paese nella riduzione dei rifiuti sia il più efficiente! Infatti le aziende italiane ne producono 43,2 tonnellate per milione di euro, le spagnole 54,7, le britanniche 63,7, le tedesche 67,4, le francesi ben 77,4.
Tuttavia, il passaggio da un modello economico lineare a uno circolare è indubbiamente molto impegnativo. Le resistenze, le difficoltà, sono prima di tutto nella testa e nell’approccio di chi ha una visione, diciamo così, datata della produzione economica. Anche per questo sono senza dubbio necessari incentivi e procedure facilitanti. Confidiamo che, passata la crisi legata alla gestione del Coronavirus, l’attuazione di questa transizione ecologica torni a essere una priorità per Governo, Parlamento, attori economici, cittadini.
Fonte: Repubblica.it
Commenti
Ancora nessun commento.