L’Ispra ha pubblicato il nuovo Rapporto Rifiuti Speciali: nel 2022 la produzione di rifiuti speciali diminuisce del 2,1%
In Italia rallenta la produzione di rifiuti speciali
L’Ispra ha pubblicato il Rapporto Rifiuti Speciali – Edizione 2024, che presenta i dati relativi all’anno 2022 ricavati grazie alle informazioni contenute nelle banche dati del Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD) relative alle dichiarazioni annuali effettuate ai sensi della normativa di settore. Il Rapporto fornisce dati sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi, a livello nazionale e regionale, e per la gestione anche a livello provinciale e sull’import/export.
Nel 2022, analogamente a quanto rilevato per i rifiuti urbani, anche la produzione nazionale dei rifiuti generati dal sistema produttivo nazionale (attività industriali, commerciali, artigianali, di servizi, ma anche di trattamento dei rifiuti e di risanamento ambientale) fa registrare una flessione rispetto al 2021, attestandosi a 161,4 milioni di tonnellate (-2,1%, corrispondente a più di 3,4 milioni di tonnellate, Tabella 1.1). Come è noto, il 2022 è stato un anno segnato dall’inizio del conflitto in Ucraina e dalla crisi energetica globale i cui effetti combinati hanno inevitabilmente avuto ripercussioni sul sistema economico nazionale che ancora stava riprendendosi dalla crisi pandemica del 2020.
Nel Lazio nel 2022 la produzione regionale di rifiuti speciali si attesta a circa 11,2 milioni di tonnellate, il 6,9% del totale nazionale. Il 95,3% (10,6 milioni di tonnellate) è costituito da rifiuti non pericolosi e il restante 4,7% (poco più di 523 mila tonnellate) da rifiuti pericolosi. Le principali tipologie di rifiuti prodotte sono rappresentate dai rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (57% della produzione regionale totale) e da quelli derivanti dal trattamento dei rifiuti e delle acque reflue (27%), rispettivamente appartenenti al capitolo 17 e 19 dell’elenco europeo dei rifiuti (EER).
Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti speciali la regione Lazio interessa oltre 9,7 milioni di tonnellate, di cui circa 9,4 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi e oltre 357 mila tonnellate di rifiuti pericolosi. Il recupero di materia (da R2 a R12) è la forma prevalente di gestione cui sono sottoposti oltre 6,8 milioni di tonnellate e rappresenta il 70,4% del totale gestito. In tale ambito il recupero di sostanze inorganiche (R5) concorre per il 71,9% (pari a 4,9 milioni di tonnellate) al recupero totale di materia. Residuale è l’utilizzo dei rifiuti come fonte di energia (R1), pari a circa 12 mila tonnellate (0,1% del totale gestito). Complessivamente sono avviati a smaltimento (da D1 a D14) circa 1,5 milioni di tonnellate di rifiuti speciali (15,4% del totale gestito):
- circa 684 mila tonnellate (7% del totale gestito) sono smaltite in discarica (D1);
- circa 807 mila tonnellate (8,3% del totale gestito) sono sottoposte ad altre operazioni di smaltimento quali trattamento chimico-fisico, trattamento biologico, ricondizionamento preliminare (D8, D9, D13, D14);
- 3 mila tonnellate (0,03% del totale gestito) sono avviate ad incenerimento (D10).
La messa in riserva a fine anno (R13) prima dell’avvio alle operazioni di recupero, ammonta a circa 1,4 milioni di tonnellate (13,9% del totale gestito), il deposito preliminare (D15) prima dello smaltimento interessa 23 mila tonnellate (0,2% del totale gestito). Infine, va rilevato che i rifiuti speciali esportati sono oltre 186 mila tonnellate, di cui 181.799 tonnellate di rifiuti non pericolosi e 4.367 tonnellate di pericolosi; mentre i rifiuti speciali importati sono 1.016 tonnellate, di cui 1.615 tonnellate di rifiuti non pericolosi e 1 tonnellata di rifiuti pericolosi.
Auto, gomme, depuratori
Il rapporto è completato con le informazioni su alcuni flussi di rifiuti che, per quantità o complessità, presentano le maggiori criticità gestionali: il quantitativo di rifiuti prodotti contenenti amianto (243mila tonnellate) è in diminuzione rispetto al 2021 (-28,3%). Per i veicoli fuori uso il reimpiego e riciclaggio sono complessivamente pari all’86% e le tonnellate di pneumatici fuori uso gestite in Italia sono circa 520. I fanghi di depurazione delle acque reflue urbane presentano una contrazione di poco superiore alle 40mila tonnellate rispetto al 2021. Il 79,8% dei rifiuti da costruzione e demolizione è stato riciclato e, infine, i rifiuti sanitari pericolosi rilevano un decremento superiore al 3% rispetto al 2021.
Pomili Demolizioni Speciali Srl, hub di economia circolare e azienda da 40 anni e 3 generazioni nei Servizi Ambientali e Automotive, è attenta alle tematiche ambientali e da sempre, si impegna nel Riutilizzo come “best practice” promuovendo un’etica-cultura “green” nel proprio territorio di riferimento.
L’Azienda, con sede principale a Monterotondo (Roma) e piattaforma rifiuti ferrosi e raee a Rieti-Cittaducale, possiede un esteso parco mezzi di diverse tipologie di portata ed è autorizzata e iscritta all’Albo Nazionale Gestori Ambientali nelle Categorie 1D, 4D, 5C, 8F, 9D, 10B-C e opera in tutta Italia sia nell’ambito della corretta gestione di rifiuti sia di origine urbana, sia industriale al ritiro, ed è addetta alla raccolta e al trasporto di:
- Rifiuti Urbani Non Pericolosi
- Rifiuti Urbani Pericolosi
- Rifiuti Speciali Non Pericolosi
- Rifiuti Speciali Pericolosi
Inoltre l’Azienda effettua l’attività di Intermediazione dei rifiuti (Autorizzazione Albo Nazionale Gestori Ambientali – Categoria 8) avendo consolidato nel tempo ottimi rapporti e partnership con impianti di stoccaggio/recupero/smaltimento di rifiuti.
Fonte: isprambiente.gov.it
Foto principale: Brian Yurasits su unsplash
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