L’acciaio verde con l’idrogeno, cos’è e come funziona
Il primo acciaio prodotto senza carbone: l’acciaio verde
L’acciaio verde (alle volte anche nominato come “acciaio green”) è sempre più vicino a diventare una realtà importante del settore siderurgico. L’azienda svedese SSAB ha rivelato di aver prodotto il primo acciaio “ecologico” senza l’utilizzo di carbone fossile. Il progetto potrebbe guidare la rivoluzione ecologica di uno dei settori ad oggi ancora responsabile di altissime emissioni di gas serra.
L’acciaio verde mira a sostituire il carbone-coke con un processo in grado di utilizzare idrogeno prodotto grazie energie rinnovabili. Sebbene l’acciaio verde sia possibile anche nei processi ad altoforno, Hybrit sfrutta la tecnologia del “ferro ridotto diretto” o DRI che utilizza in genere gas metano e monossido di carbonio. Questo metodo genera tradizionalmente ancora emissioni di CO2 e richiede più energia elettrica dei metodi di produzione più diffusi.
Secondo l’agenzia internazionale per l’energia, il settore siderurgico è responsabile di 2,6 milioni di tonnellate di CO2 all’anno: circa l’8% delle emissioni globali. Secondo le previsioni la sostituzione del carbone coke con l’idrogeno ridurrà le emissioni derivanti dalla produzione di acciaio di almeno il 90%. Il processo è, ad oggi, tuttavia ancora costoso. Rispetto all’acciaio tradizionale, l’acciaio verde costa circa il 20-30% in più.
L’Italia avrà la sua prima acciaieria «a idrogeno», grazie a un accordo tra Tenaris, Edison e Snam. Anche se per ora si tratta di una conversione parziale, si apre la strada a un cambiamento epocale per una delle industrie più energivore al mondo, che si converte al «green» usando l’idrogeno come nuova forma di energia. La sperimentazione partirà da Dalmine (in provincia di Bergamo), la città nata e cresciuta proprio attorno allo storico stabilimento siderurgico e all’industria dell’acciaio.
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Fonte: innaturale.com
Foto principale: Tubi acciaio – Christophe Dion su Unsplash
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