Come avviene il riciclo delle batterie, quali sono i principali metodi utilizzati?
Come si riciclano le batterie?
Molte delle cose che usiamo ogni giorno funzionano grazie alle batterie, che siano le pile del telecomando o quelle delle nostre macchine. Ma come si riciclano tutte queste batterie?
Esistono diversi tipi di batteria: ci sono le pile monouso, quelle che mettiamo nel telecomando, che di solito sono “alcaline”, ovvero composte da zinco e manganese; le pile ricaricabili, invece, possono essere o a base di nichel – come spesso accade per quelle che usiamo in casa – oppure di litio, come nel caso delle batterie dei telefoni, dei PC e delle auto elettriche e le batterie al piombo, solitamente presenti all’interno delle automobili non elettriche.
Normalmente le pile e le batterie delle auto vengono riciclate con il metodo pirometallurgico. Alla base c’è un processo di raccolta e separazione del rifiuto, seguito da una fase di macinazione. Quest’ultimo processo permette di ottenere una polvere che viene mandata alle fornaci per il processo di fusione, dove raggiungerà temperature attorno agli 800 – 1000° C. Si ottiene quindi un fuso composto da un metallo – a seconda delle pile può essere ad esempio piombo o ferromanganese – che viene colato all’interno di stampi e trasformato in lingotto. Per le batterie elettriche invece il metodo più utilizzato è quello definito idrometallurgico: si tratta di una serie di processi chimici che puntano allo “zero-waste”, cioè senza prodotti di scarto; purtroppo ad oggi si tratta di una tecnica ancora acerba e in fase di miglioramento.
Smaltire significa recuperare in percentuali altissime i metalli rari, cosa tecnicamente possibile e in Europa già resa operativa da una rete di impianti che smonta le batterie e recupera le materie prime. In Italia c’è un solo impianto, altri tre sono disseminati tra Francia, Belgio e Germania, che lavorano ad processo ad altissime temperature basato sulla pirolisi, che danneggia il litio e il manganese, permettendo il riutilizzo solo di nichel e cobalto. Il riciclo totale non è ancora possibile: al mondo esistono solo due impianti, siti in Cina e in Corea, ma i costi paiono comunque altissimi. Per riciclare e riutilizzare in modo totale i metalli di una batteria servono in media 5 mila euro a tonnellata, costi che rendono non competitivo il materiale riciclato rispetto a quello estratto “vergine”.
Pomili Demolizioni Speciali S.R.L., con sede a Monterotondo (Roma), è una azienda leader nel settore della corretta Gestione dei Rifiuti, sia di origine urbana che industriale. La Società, con un esteso parco mezzi di diverse tipologie di portata, è autorizzata (Autorizzazioni Albo Nazionale Gestori Ambientali) al ritiro, alla raccolta e al trasporto di rifiuti urbani, speciali, pericolosi e non.
Fonte: geopop.it – Alessia Di Donato su nonsprecare.it | Foto principale: Jonh Cameron su Unsplash
Commenti
Ancora nessun commento.