Il punto di partenza è quello che non ci può essere transizione ecologica senza economia circolare, ed è solo rilanciando l’economia circolare che si potranno adempiere gli impegni ambientali al 2050 assunti al vertice ONU di Parigi nel 2015.

Il Rapporto nazionale sull’economia circolare in Italia è stato realizzato da CEN-Circular Economy Network e presentato durante la 3° Conferenza Nazionale sull’economia circolare che quest’anno per via della situazione pandemica si è svolto via streaming. Durante la conferenza anche un intervento del ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani mentre i dati sono stati illustrati e spiegati dal presidente CEN, Edo Ronchi, e dal direttore del Dipartimento sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali Enea, Roberto Morabito. Di seguito delle considerazioni in merito.

Dal Rapporto emergono ottime performance da parte dell’Italia rispetto alle altre realtà europee riguardo l’economia circolare, ma questo primato è a rischio. La Francia cresce di un punto rispetto all’Italia che sembra non aver effettuato miglioramenti significativi. Il focus del Rapporto di quest’anno riguarda il contributo che l’economia circolare dà alla lotta ai cambiamenti climatici. Secondo il Circularity Gap Report 2021 del Circle Economy – che misura la circolarità dell’economia mondiale – raddoppiando l’attuale tasso di circolarità dall’8,6% (dato 2019) al 17%, si possono ridurre i consumi di materia dalle attuali 100 a 79 gigatonnellate e tagliare le emissioni globali di gas serra del 39% l’anno.  Si avvicinerebbe così all’obiettivo zero emissioni al 2050 previsto dall’Unione europea per rispettare l’Accordo di Parigi.

• Consulta il Rapporto sull’economia circolare 2021

Da 3 generazioni Pomili Demolizioni Speciali è impresa di economia circolare per vocazione e core business, e a favore di una corretta transizione ecologica è autodemolitore con qualifica AVEI (Autodemolitore Veicoli Elettrici o Ibridi) e impresa di servizi ambientali.