Il nuovo “indice de réparabilité” per diminuire la produzione di RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche)
La Francia adotta l’Indice di Riparabilità
Riparabilità dei prodotti, una scelta per lasciarsi alle spalle l’obsolescenza programmata e diminuire la produzione di RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche)! Dal 1° gennaio in Francia è in vigore l’indice de réparabilité: i prodotti elettronici ed elettrici nuovi devono essere identificati come:
- riparabili,
- difficili da riparare,
- del tutto non riparabile.
L’indice si costruisce su 5 criteri (che valgono ciascuno da 0 a 20 punti):
- documentazione tecnica,
- facilità di disassemblaggio,
- disponibilità di pezzi di ricambio,
- prezzo di queste componenti,
- aspetti specifici del prodotto.
Ci sono stati ritardi nell’individuazione delle procedure, ma tutti i soggetti interessati dovrebbero mettere a punto il proprio indice entro la fine del 2021. Chi sono i “soggetti interessati”? Qualsiasi attore economico rilasci un prodotto elettrico o elettronico sul mercato: produttori, distributori, importatori, intermediari online.
In questi mesi di iniziale applicazione, si discute sulla reale efficacia dell’indice attuale e su se e come sia possibile migliorarlo. Ma anche il livello di trasparenza è sotto osservazione: sembra necessario attivare delle procedure di verifica dei dati forniti dalle aziende.
Purtroppo al momento i produttori non sono obbligati a rendere noti i dettagli delle attribuzioni di punteggio dell’indice. Forse con l’aumentare della consapevolezza nell’opinione pubblica, i consumatori più vigili e informati potranno chiedere alle aziende sempre più delucidazioni sui criteri adottati. È probabile, inoltre, che alcune Organizzazioni Non Governative ambientali e gruppi organizzati di “riparatori” potranno svolgere un controllo vero e proprio.
Pomili Demolizioni Speciali srl, leader nel recupero e rivendita di prodotti usati B2B e B2C, anche da ricondizionare, valorizza questa iniziativa che, prima di tutto dal punto di vista culturale, rappresenta un importante passo avanti. Utile sia per il contenimento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, sia per iniziare a contrastare l’obsolescenza programmata dei prodotti.
Chiudiamo il post con un’altra buona notizia: anche l’Europa si sta muovendo nella stessa direzione:
il 10 febbraio il Parlamento di Strasburgo ha approvato una risoluzione sul nuovo Piano UE per l’economia circolare indirizzata alla Commissione europea, in cui si sottolinea con forza l’importanza del diritto alla riparazione. Tra le altre cose, la risoluzione chiede l’introduzione a livello europeo di un indice di riparabilità e durabilità.
Fonte: economiacircolare.com
Foto: Skitterphoto – Pexels
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