Le infrastrutture pubbliche per i veicoli elettrici
Colonnine di ricarica, alcuni dati
Le colonnine per la ricarica delle auto elettriche hanno avuto una buona diffusione nel corso del 2020. Dati aggiornati a dicembre 2020 ce li offre il report di Motus-E, associazione che mette in rete i vari attori della filiera dell’elettrico. Si tratta di
“19.324 punti di ricarica in 9.709 infrastrutture di ricarica accessibili al pubblico. Nel corso del 2020 le installazioni sono cresciute mediamente del 39%. La ripartizione media è dell’80% su suolo pubblico e del 20% su suolo privato a uso pubblico (e.g. supermercati o centri commerciali).”
Pomili Demolizioni Speciali ha fatto la sua parte per venire incontro ai cittadini che accettano la sfida di un veicolo elettrico: ha acquisito, primo in Italia, la qualifica AVEI (Autodemolitore Veicoli Elettrici e Ibridi) per gestire le auto ibride ed elettriche giunte a fine vita. Ma, come abbiamo più volte osservato anche sul nostro blog, la crescita della mobilità elettrica può essere sostenuta solo da un consolidamento e una capillarizzazione della rete di ricarica.
Il rapporto di Motus-E ricorda anche che, per la realizzazione delle infrastrutture pubbliche di ricarica, è necessario tenere conto in modo adeguato delle caratteristiche delle zone interessate. Ci riferiamo alla densità di popolazione, alla percentuale di veicoli elettrici venduti e soprattutto al tipo di mobilità dell’area interessata: vie ad alto scorrimento, parcheggi di interscambio, centri urbani e così via. La tipologia dell’area dovrebbe incidere, infatti, sulla scelta della velocità di erogazione.
Il report di Motus-E fa riferimento, inoltre, alle procedure per l’installazione e propone, come misure incentivanti
“(…) la semplificazione degli iter di installazione di ricariche su suolo pubblico e, al contempo, l’agevolazione delle infrastrutture private”.
Anche considerando i bonus in corso che promuovono la mobilità elettrica, auspichiamo che questo nuovo governo, che si è dichiarato molto attento e motivato alla transizione ecologica, acceleri la realizzazione di una rete efficace e adeguata a rendere possibile un passaggio alla mobilità elettrica su grandi numeri.
Foto di Francesca Santoro
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