Nuove direttive nella gestione dei rifiuti
Decreti economia circolare, una grande opportunità
A metà settembre sono usciti sulla Gazzetta Ufficiale 4 decreti legislativi relativi al “Pacchetto Economia Circolare”, adottato dall’UE nel 2018. Riguardano alcuni degli ambiti più strategici per l’attuazione di una vera economia circolare. Ne sono interessati anche alcuni settori curati da Pomili Demolizioni Speciali Srl, che da 40 anni e 3 generazioni lavora nella direzione di un’economia più sostenibile e trasparente.
Molti dettagli ci sono offerti dall’Agenzia Regionale per il Recupero delle Risorse della Toscana.
- L’11 settembre è stato pubblicato il decreto 116 che attua la direttiva (UE) 2018/851 relativa ai rifiuti e quella 2018/852 dedicata a imballaggi e rifiuti di imballaggio: sarà in vigore dal 26 settembre;
- il 12 settembre sono usciti in GU due decreti: il 118, relativo a pile e accumulatori e ai rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche in generale (Raee) e il 119 relativo ai veicoli fuori uso, entrambi in vigore dal 27 settembre;
- il 14 settembre è stata la volta del decreto 121 che riguarda le discariche di rifiuti, in vigore dal 29 settembre.
Il Pacchetto Economia Circolare ha modificato direttive europee dei ultimi venti anni nell’ambito della produzione e gestione dei rifiuti, e questi decreti legislativi ne recepiscono le direttive a livello nazionale.
Alcune novità introdotte dai decreti legislativi dedicati all’economia circolare
Qualche numero importante: viene fissato l’obiettivo di raggiungere quota 55% nel riciclo dei rifiuti urbani entro il 2025, quota 60% entro il 2030 e quota 65% entro il 2035. La raccolta differenziata dei rifiuti organici diventerà obbligatoria a partire dal 2023. Inoltre, l’Italia si occuperà di riformare il sistema dei criteri di ammissibilità dei rifiuti nelle discariche al fine di limitare il tetto massimo dei conferimenti in discarica al 10% entro il 2035.
Impegno molto interessante è la riforma del sistema EPR ovvero della Responsabilità Estesa del Produttore. L’obiettivo diventa quello di definire ruoli e responsabilità nel gestire il prodotto anche a fine vita: ma anche quello di introdurre un contributo economico da parte dei produttori per coprire il costo della raccolta differenziata, e di creare un Registro nazionale dei Produttori che consenta la vigilanza sull’assolvimento degli impegni dei Produttori stessi.
Il decreto 118 prevede che il Ministero dell’Ambiente presenti ogni anno (prima era ogni 3) alla Commissione Europea una relazione sui Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), riguardante le quantità di prodotti elettrici e elettronici immessi sul mercato a fronte di quelli raccolti, riciclati, esportati, nonché i dati su raccolta e riciclo di Rifiuti di Pile ed Accumulatori (RPA), dati curati dall’ISPRA.
Invece in merito alla gestione dei veicoli fuori uso, il decreto 119 individua tre indirizzi:
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promuovere e semplificare il riuso di componenti in qualità di ricambi,
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incentivare il riciclo dei rifiuti prodotti negli impianti di demolizione, in modo che solo una minoranza di parti non riciclabili siano destinate a smaltimento o recupero energetico,
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aumentare la tracciabilità dei veicoli attivi, di quelli fuori uso e dei rifiuti provenienti dal loro trattamento.
Ci sembra un grande passo avanti e un’opportunità per l’ambiente, l’economia e la vivibilità del nostro territorio, come è scritto nell’introduzione del Pacchetto Economia Circolare dell’UE:
“La gestione dei rifiuti nell’Unione dovrebbe essere migliorata e trasformata in una gestione sostenibile dei materiali per salvaguardare, tutelare e migliorare la qualità dell’ambiente, proteggere la salute umana, garantire un utilizzo accorto, efficiente e razionale delle risorse naturali, promuovere i principi dell’economia circolare, intensificare l’uso delle energie rinnovabili, incrementare l’efficienza energetica, ridurre la dipendenza dell’Unione dalle risorse importate, fornire nuove opportunità economiche e contribuire alla competitività nel lungo termine”.
Fonti: arrr.it, greenme.it
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