Gestione dei rifiuti in Italia e in Europa: utilizzo, riciclo e riutilizzo dei prodotti e materiali
Economia circolare: la normativa
L’Agenda 2030 e l’Accordo di Parigi (adottati entrambi nel 2015) sono contributi importanti per lo sviluppo economico che hanno per obiettivo non solo il profitto, ma anche il progresso sociale e la salvaguardia dell’ambiente. Un aspetto fondamentale di questo tema è quello della gestione dei rifiuti in modo efficiente:
- ridurre gli sprechi
- aumentare la produttività nei processi di produzione e consumo
- mantenere il più possibile il valore dei prodotti e dei materiali
Inoltre, bisogna evitare che ciò che ancora possiede un’utilità non venga smaltito in discarica, bensì sia recuperato e reintrodotto nel sistema economico.
Un modello di economia circolare coinvolge le abitudini dei consumatori, regola i processi produttivi e manifatturieri delle grandi imprese, crea nuovi posti di lavoro e riduce la domanda di materie prime vergini.
In futuro si dovranno sviluppare sistemi più efficienti di rigenerazione, riuso e riparazione dei beni; perciò gli operatori concepiranno i propri prodotti sapendo che dopo essere stati utilizzati, verranno riparati e riutilizzati.
Il contesto internazionale ed europeo
Per il 2050 è prevista una popolazione di circa 9 miliardi di persone, questo vuol dire che la domanda di risorse naturali, di materie prime, continuerà a crescere; ciò determinerà un aumento degli impatti ambientali e climatici.
Nel corso di questi ultimi anni, il concetto di efficienza delle risorse è stato sviluppato in molte iniziative (OCSE, UNEP International Resource Panel e G7/G8/G20).
Il 2 dicembre 2015 la Commissione Europea ha presentato un pacchetto europeo sull’economia circolare dove analizza l’interdipendenza di tutti i processi della catena del valore: estrazione delle materie prime, progettazione dei prodotti, produzione e distribuzione, consumo, riuso e riciclaggio dei materiali.
Tale pacchetto prevede:
- un Piano d’azione che individua le misure chiave e le aree di intervento
- 4 proposte di revisione e modifica delle direttive per la gestione dei rifiuti
In particolare, il Piano integra le proposte relative alla legislazione sui rifiuti stabilendo misure che impattano sulle fasi del ciclo di vita dei prodotti.
Il contesto italiano
L’Italia ha un consumo materiale domestico tra i più bassi dei Paesi G7; il trend di riduzione negli ultimi anni è stato molto forte, così come le importazioni di risorse che sono scese dalle 225 milioni di tonnellate nel 2005 alle 155 nel 2015: questo è dovuto non solo alla crisi economica internazionale, ma anche alla crescita nell’efficienza nell’uso delle risorse.
Per quanto riguarda la produzione dei rifiuti (urbani e speciali), essa è pari a circa 178 milioni di tonnellate; a rimedio di questo dato che rimane costante negli ultimi 5 anni, c’è la crescita dei processi di riciclo, i quali renderanno sempre più circolare l’economia.
Grande importanza ha assunto in questi anni la raccolta differenziata: infatti, si è potuto rimettere sul mercato circa 10,6 milioni di tonnellate di materiali nel 2014 e il 2% in più nel 2015.
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Redatto per il progetto Alternanza Scuola-Lavoro “Economia digitale e circolare”
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